Se nessun distretto viene infine classificato in una situazione di catastrofe (Fase 5 dell’IPC) nelle periodi analizzati, l’ultima analisi della classificazione integrata della sicurezza alimentare (IPC) mostra che globalmente, durante il picco della siccità che va da novembre 2022 a marzo 2023, è prevista una deterioramento della situazione di sicurezza alimentare.
Per il periodo attuale (novembre 2022 – marzo 2023), più di 2,23 milioni di persone sono classificate in situazione di grave insicurezza alimentare (Fase 3 dell’IPC o superiore), ovvero il 36% della popolazione analizzata. Su 21 distretti analizzati, 19 mostrano una situazione di crisi.
Più di 250.000 persone in situazione di emergenza
Circa 252.000 persone, ovvero il 4%, sono in situazione di emergenza (Fase 4 dell’IPC), e 1,97 milioni sono in fase di crisi (Fase 3 dell’IPC).
I distretti di Amboasary-atsimo, Ambovombe-androy, Ampanihy e Bekily per il Grande Sud e Befotaka per il Grande Sud-Est presentano proporzioni di popolazione in grave insicurezza alimentare (Fase 3 dell’IPC o superiore) dell’ordine del 50% al 65%. I distretti più colpiti sono tuttavia Ikongo e Bekily con il 15% della loro popolazione nella Fase 4 (emergenza) dell’IPC, seguiti da Befotaka e Ampanihy (rispettivamente il 10%), e infine dai distretti di Ambovombe, Amboasary Atsimo, Betroka, Betioky Atsimo, Farafangana, Midongy Atsimo, Vondrozo e Nosy-Varika (rispettivamente il 5%).
Per il Grande Sud, l’attenuazione della situazione rispetto all’ultima analisi IPC (1,35 milioni di persone nella Fase 3-crisi o più contro 1,43 milioni previsti) è spiegata da previsioni meteorologiche favorevoli all’agricoltura e da un sostegno continuato, almeno fino a gennaio 2023, agli aiuti alimentari umanitari o alle distribuzioni di input agricoli. Per il Grande Sud-Est, gli umanitari si aspettano che 874.000 persone siano in situazione di grave insicurezza alimentare.
© UNICEF/Safidy Andriananten
Nel sud del Madagascar colpito dalla siccità, le famiglie svantaggiate lottano quotidianamente per cibo e acqua.
Miglioramento del consumo alimentare nei distretti del Grande Sud
In generale, la situazione alimentare delle famiglie è illustrata dalla qualità inadeguata del consumo alimentare. Infatti, oltre due terzi delle famiglie (72%) hanno un punteggio di consumo alimentare scarso e limitato nel Grande Sud, mentre la situazione è più preoccupante nel Grande Sud-Est, con oltre tre quarti delle famiglie in situazione alimentare delicata (il 76% delle famiglie con un punteggio di consumo alimentare scarso).
Con l’avvicinarsi della stagione secca, la qualità del consumo alimentare delle famiglie continuerà a deteriorarsi. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si osserva tuttavia un miglioramento del consumo alimentare in tutti i distretti del Grande Sud, tranne ad Ampanihy, dove più del 50% delle famiglie ha “un punteggio di consumo alimentare scarso e limitato”.
Per il primo periodo proiettato, che va da aprile a luglio 2023, è prevista una diminuzione del numero di persone classificate nella Fase 3 (crisi) dell’IPC o superiore, passando da 2,23 milioni nel periodo attuale a 1,54 milioni, grazie soprattutto all’arrivo dei raccolti della grande stagione agricola.
Conseguenze dei colpi climatici e di un “inflazione rampante”
Per il secondo periodo proiettato (agosto a ottobre 2023), a causa della mancanza di dati recenti per il Grande Sud-Est, l’analisi si è concentrata solo sul Grande Sud. In questo periodo, i distretti di Bekily, Ampanihy e Amboasary Atsimo saranno i più colpiti dalla grave insicurezza alimentare, con il 45% al 50% della popolazione nella Fase 3 (crisi) dell’IPC o superiore.
In generale, è attesa una lieve deterioramento della sicurezza alimentare delle famiglie, rispetto al primo periodo di proiezione, senza però raggiungere i livelli del picco della siccità da novembre a marzo 2023.
Per quanto riguarda i fattori determinanti, l’indagine ipotizza gli impatti dei colpi climatici che potrebbero “compromettere un buon avvio della stagione agricola”. Allo stesso tempo, il 2023 sarà segnato anche da un tasso previsto “di inflazione rampante”, che potrebbe rapidamente degenerare “in inflazione galoppante con il contesto della guerra in Ucraina e dei contesti strutturali come l’inaccessibilità”.
Gli umanitari temono anche una “bassa produzione”, che potrebbe tradursi in “livelli di scorte bassi a seguito della distruzione causata dalle tempeste tropicali per il Grande Sud-Est e dalla siccità che ha colpito il Grande Sud, soprattutto nelle zone più favorevoli all’agricoltura”. Infine, c’è l’aumento “della prevalenza delle malattie legate all’acqua, che avrà un forte impatto sul benessere della popolazione”.